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Attore

Gino Cervi

Gino CerviGino Cervi, nome d’arte di Luigi Cervi (Bologna, 3 maggio 1901 – Castiglione della Pescaia, 3 gennaio 1974), è stato un attore, attore teatrale e doppiatore italiano.

Attore dotato di grande presenza scenica e di una notevole incisività recitativa, è stato uno dei più prolifici e versatili interpreti nella storia dello spettacolo italiano, spaziando dal teatro serio a quello brillante, dal cinema alla radio e alla televisione.

Già nei primi anni trenta quello di Cervi è un nome ben noto ed apprezzato del teatro italiano. Nello stesso periodo anche il cinema, che sin dagli inizi aveva attinto al teatro per fabbricare i propri divi, lo scopre. L’esordio cinematografico avviene nel 1932 con Frontiere, diretto da Cesare Meano, ma a farne un grande nome dello schermo ci penserà il regista Alessandro Blasetti, rendendolo protagonista di una fortunata serie di film storici, quali Ettore Fieramosca (1938), Un’avventura di Salvator Rosa (1939) e La corona di ferro (1941). Sempre Blasetti, nel 1942, lo dirige in un toccante film dai toni amari che precorre il neorealismo: Quattro passi fra le nuvole.

Negli anni cinquanta arriva lo straordinario successo con l’interpretazione della fortunatissima serie di film dedicata ai personaggi letterari di Giovanni Guareschi, in cui interpreta il sindaco emiliano Peppone. I film della serie saranno ben cinque (il primo, Don Camillo, del 1952, è diretto da Julien Duvivier) e vedono Cervi accanto al Don Camillo interpretato superbamente dal francese Fernandel. Guareschi, Cervi e Fernandel divennero ottimi amici e i due attori fecero da testimoni al matrimonio di Carlotta Guareschi, figlia dello scrittore. Il sodalizio artistico e personale tra i due attori fu talmente profondo, che quando Fernandel morì (sul set del sesto film della saga), Gino Cervi si rifiutò di proseguire l’opera. Gli atti successivi della saga, infatti, vennero girati con attori differenti.

Seguiranno, fino ai primi anni sessanta, altri film appartenenti al genere della commedia all’italiana, come Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo (1956), Anni ruggenti (1962) e Gli onorevoli (1963). Importante è in particolare il personaggio interpretato nel 1960 in La lunga notte del ’43 di Florestano Vancini, prodotto da suo figlio Antonio. In questo film Cervi è “Sciagura”, inquietante gerarca fascista che l’attore incarna con straordinaria abilità, costruendone la fisionomia torbida durante buona parte del film e mettendola poi in contrasto con il tratto pacioso e amabile del finale.

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