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L’ultimo dominatore dell’aria

L’ultimo dominatore dell’aria (The Last Airbender) è un film fantasy del 2010 di M. Night Shyamalan, primo adattamento cinematografico di una futura trilogia basata sulla serie animata statunitense Avatar – La leggenda di Aang.

Ci troviamo in un mondo dove i quattro elementi, ovvero l’aria, l’acqua, la terra e il fuoco, possono essere controllati da individui noti come dominatori. Ogni elemento corrisponde a una diversa partizione geografica nelle quali si trovano le varie popolazioni che presentano anche dominatori dei rispettivi elementi.

La Nazione del Fuoco, avida di sottomettere il potere degli spiriti al loro dominio, dichiara guerra alle altre regioni e il conflitto si protrae per anni. L’unica speranza è l’intervento dell’Avatar, un individuo nato tra la gente dei Nomadi dell’Aria che è in grado di controllare tutti e quattro gli elementi, ma la sua scomparsa fa dilungare il conflitto per oltre cento anni.

Durante una battuta di pesca, la dominatrice dell’acqua Katara e suo fratello Sokka ritrovano all’interno di un iceberg l’avatar, che si rivela essere un ragazzino di nome Aang, unico sopravvissuto tra i Nomadi dell’Aria, sterminati tempo addietro dai dominatori del fuoco. L’avatar viene però rapito da Zuko, figlio di Ozai, signore del fuoco, esiliato dalla sua nazione per le sue scarse capacità da dominatore, e suo zio Iroh, i quali scoprono ben presto la sua natura.

Tuttavia, Aang riesce a fuggire e a ricongiungersi con Katara e Sokka, accorsi in suo aiuto in groppa al bisonte volante di Aang di nome Appa. I tre si dirigono poi attraverso le altre regioni per tentare di porre fine alle angherie della Nazione del Fuoco.

Durante il viaggio, Aang rivela agli altri due di non essere ancora in grado di controllare gli altri elementi ad eccezione dell’aria. Sokka consiglia quindi di recarsi a nord per condurlo da dei maestri esperti nell’arte dell’acqua.

Il viaggio però non è affatto semplice: Aang infatti viene nuovamente catturato, stavolta da Zhao, comandante dell’esercito della Nazione del Fuoco. Zuko però prende le sembianze di un guerriero mascherato denominato “Spirito Blu” e libera Aang in quanto vuole essere lui stesso a consegnarlo a suo padre Ozai per ottenere nuovamente l’onore perduto.

Alla fine, Aang riesce a fuggire ancora e Zuko si rifugia dallo zio Iroh, in una colonia posta nella partizione del Regno della Terra.

Giunti alla Tribù dell’Acqua del Nord, i tre conoscono la principessa Yue, in possesso dei poteri spirituali della luna con la quale Sokka instaura un forte legame. Qui, sia Aang che Katara vengono addestrati al dominio dell’acqua, ma ben presto vengono raggiunti sia dalle armate di Zuko, che da quelle di Zhao.

Infuria così una dura battaglia nel corso della quale Aang si scontra con Zuko per poi essere salvato da Katara, mentre Zhao, sotto gli occhi di un incredulo Iroh, trafigge con un coltello uno dei due pesci delle acque sacre, corrispondente alla forma terrena dello spirito della luna. Per evitare che l’intero mondo perda il suo equilibrio, la principessa Yue rinuncia ai suoi poteri lunari per donarli nuovamente all’antico spirito, perdendo però la vita e l’amore nei confronti di Sokka.

Alla fine Zhao viene ucciso da dei dominatori dell’acqua, mentre Aang riesce a scacciare definitivamente le armate nemiche sfruttando un dominio dell’acqua molto potente dovuto allo “Stato dell’Avatar”. In seguito alla battaglia, accetta finalmente il suo ruolo di avatar e decide di continuare a proteggere i suoi amici.

Nella scena finale, vediamo il signore Ozai compiangersi dei fallimenti della sua stirpe che chiede poi a sua figlia Azula di prendere il posto di Zuko, che accetta.

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