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Good Bye Lenin!

Good Bye Lenin!
Good Bye Lenin!

Il film racconta del crollo del muro di Berlino, della riunificazione delle due Germanie e del trionfo del capitalismo sul comunismo in modo intelligente, divertente, leggero e profondo allo stesso tempo mostrandoci i repentini cambiamenti nella vita di tutti i giorni con gli occhi dei protagonisti: una famiglia tedesca di Berlino Est.

Siamo negli anni ’70 e Chistiane è una madre tedesca (dell’est) il cui marito è fuggito in occidente abbandonando lei e i due figli piccoli. Depressa per l’abbandono decide di dedicarsi anima e corpo alla causa del socialismo diventando una fanatica sostenitrice del regime, il capitale di Marx diventa la sua bibbia.

Anni dopo i figli sono cresciuti e la situazione è cambiata, un po’ dovunque nella Germania dell’Est e a Berlino in particolare ci sono moti di piazza per protestare contro il socialismo, il regime scricchiola. Christiane si sta recando a tenere un discorso quando vede una manifestazione e nota il figlio Alex che non solo è tra i partecipanti ma viene pestato e arrestato dalla polizia: per lei è troppo e cade vittima di un infarto.

Dopo otto mesi di coma si risveglia e in quel lasso di tempo tutto è cambiato: non c’è più il muro di Berlino, il figlio si è fidanzato con una infermiera russa conosciuta durante le sue visite in ospedale, la figlia Ariane ha abbandonato gli studi per andare a lavorare in un fast food (orrore!!), il regime comunista è caduto e il capitalismo è prepotentemente entrato nella ex- Germania Est. I medici spiegano che le condizioni della donna restano gravissime e che non deve subire forti emozioni, Alex capisce immediatamente che la donna non sopravviverà alla vista dei cambiamenti e della caduta di tutti quei valori in cui crede e decide di porre rimedio.

Qui inizia la parte veramente divertente del film: spinto dall’amore filiale Alex decide di nascondere i cambiamenti alla madre ma non è un’impresa semplice dato che tutto è cambiato o sta cambiando. Prima di portarla a casa butta via tutti mobili nuovi appena acquistati e li sostituisce con il vecchio arredamento socialista. Ripulisce cucina e dispensa di tutti i nuovi cibi occidentali e si mette in caccia dei vecchi prodotti socialisti, rompe la radio per impedirle di ricevere notizie dall’esterno e risolve il problema più grande: la televisione.

Non può impedire alla madre di vedere la TV ma allo stesso tempo non può permetterle di vedere neanche per un secondo i nuovi programmi, trasmettono roba occidentale, c’è addirittura della pubblicità!! Alex è stato licenziato dalla vecchia cooperativa dove lavorava ed è ora un tecnico installatore di parabole satellitari, insomma di televisione ne capisce. Un suo collega è un appassionato ed è capace di montare programmi, sogna di fare il regista o il montatore, ecco quindi la soluzione: i telegiornali della DDR sono sempre stati tutti uguali, Alex quindi decide di far vedere alla madre vecchi programmi registrati, sicuro che non si accorgerà di niente,  per le notizie di attualità costruiscono un set televisivo e registrano loro stessi i notiziari e per un po’ tutto funziona, la vecchia DDR continua a vivere nella stanza di Christiane.

Col passare dei giorni qua e là si aprono delle falle nella messinscena e qui scattano le trovate più esilaranti del film: affacciatasi alla finestra Christiane vive una gigantesca pubblicità della Coca Cola ma Alex risolve le perplessità della madre spiegandole che si è scoperto che la ricetta della Coca Cola non è americana come si è sempre pensato bensì sovietica, la Coca Cola è un marchio socialista!
Il nuovo fidanzato di Ariane è un tedesco della Germania Ovest, Christiane esce da sola per una passeggiata e scopre un mondo diverso con tedeschi vestiti in modo “strano”, pubblicità, auto lussuose… il genio creativo di Alex ancora una volta trova la spiegazione: la Germania Est ha aperto i confini decisa ad accogliere tutti i tedeschi dell’Ovest decisi a fuggire dal regime capitalista! L’esodo si svolge di Ovest a Est, sono gli occidentali a cercare la salvezza nei valori del socialismo, il socialismo ha vinto!

Con la caduta del muro c’è ancora una cosa che aspetta una spiegazione: la sorta del padre di Alex e marito di Christiane. Durante una gita la donna si decide a rivelare ai figli la verità: il padre non è fuggito abbandonandoli, come ha sempre fatto loro credere, ma si è recato in occidente secondo un piano che avevano architettato insieme, lei e i bambini avrebbero dovuto seguirlo poco tempo tempo ma alla donna era mancato il coraggio necessario, troppo spaventata dall’idea di essere sorpresa e separata dai figli. Il padre quindi non è quel traditore che hanno sempre creduto e Christiane è ancora innamorata di lui. Alex si mette alla ricerca del padre, quando lo trova scopre che si è formato una nuova famiglia ma lo convince ad andare a salutare la madre che si sta ormai spegnendo. Dopo anni marito e moglie si re-incontrano, la donna riesce così a realizzare anche questo suo desiderio.

La festa della riunificazione della Germania viene naturalmente presentata alla donna al contrario con l’Est che accoglie l’Ovest, probabilmente la donna si è resa conto di quello che è successo ma accetta (o finge di accettare) la versione della verità che le viene presentata dal figlio e dopo pochi giorni muore serenamente.

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