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Arrival

Dodici misteriose astronavi extraterrestri, soprannominate “gusci” da parte dei militari degli Stati Uniti, appaiono in tutta la Terra. Non è chiaro il motivo per cui siano arrivate o se vi sia una logica dietro la scelta dei luoghi dell’atterraggio. La linguista Louise Banks viene selezionata per far parte di una squadra speciale di esperti istituita per tentare di comunicare con la specie aliena nel sito di atterraggio del Montana. Ha l’incarico di chiedere agli alieni da dove vengano e quali siano le loro intenzioni. Fanno parte della squadra anche il fisico teorico Ian Donnelly e il colonnello Weber dell’esercito statunitense.

La squadra ha il primo contatto con una coppia di alieni, che chiamano “eptapodi” per via dei sette arti di cui sono provvisti: Ian li soprannomina “Tom” e “Jerry”. Louise conclude che la comunicazione bidirezionale in linguaggio parlato degli alieni sarebbe impossibile: tuttavia, scopre che essi possono comunicare visivamente attraverso la loro lingua scritta, basata su simboli circolari con componenti tra loro collegati. Con l’aiuto di Ian comincia ad analizzare i simboli fino a costituire un vocabolario di base, per poter formulare domande complesse quali il motivo della loro discesa sulla Terra. Come Louise comincia a diventare più abile nel linguaggio alieno, inizia a sperimentare dei sogni lucidi di se stessa con la figlia.

Louise spiega che esiste una teoria (quella che i linguisti chiamano ipotesi Sapir-Whorf) secondo la quale la lingua che si usa è in grado di influenzare i pensieri, “riprogrammando” la mente, e sperimenta che l’apprendimento della lingua degli alieni, che hanno una differente concezione del tempo, le permette di avere visioni del futuro.

L’ambiguità nella traduzione diventa un problema drammatico quando, rispondendo alla domanda di Louise su cosa vogliano, gli alieni comunicano simboli traducibili come “offrire armi”, che vengono interpretati in modi diversi dagli esperti nei vari Paesi in cui gli alieni sono atterrati. Alcune nazioni con le quali erano inizialmente stati condivisi dati e analisi chiudono le comunicazioni, ritenendo il messaggio una minaccia, e si preparano ad attaccare. Alcuni soldati statunitensi, a seguito delle crescenti paure alimentate anche dai media, decidono di ribellarsi e installano una bomba all’interno del guscio. Louise e Ian, ignari del dispositivo, tornano sull’astronave dove gli alieni mostrano loro un’immagine costituita da centinaia di simboli. Tom si ritira subito prima dell’esplosione, mentre Jerry rimane e spinge Louise e Ian fuori dalla stanza, salvandoli.

Entrambi si risvegliano nel campo base mentre la nave aliena si allontana. Ian si rende conto che l’insieme dei simboli appena mostrati si riferisce al concetto di tempo e che si tratta solo di una frazione del regalo offerto dagli alieni: le nazioni dovrebbero cooperare per comprendere l’intero messaggio.

Nel frattempo la Cina si prepara ad attaccare il guscio presso il suo territorio e Russia, Pakistan e Sudan seguono subito dopo il suo esempio. Il generale Shang dà un ultimatum annunciando che l’esercito cinese distruggerà il guscio se questo non abbandonerà il territorio cinese entro ventiquattr’ore. Louise si precipita di nuovo a comunicare con gli alieni e incontra Tom, il quale le rivela che Jerry sta morendo. Tom le svela che sono venuti per aiutare l’umanità portando in dono la loro lingua, che è un “arma” o “strumento” perché cambia la percezione del tempo. In cambio del loro dono, tra 3000 anni gli umani dovranno aiutare gli alieni. Tom chiede a Louise di usare la sua “arma” – l’abilità di vedere il futuro.

Quando Louise torna al campo, questo è in corso di evacuazione in previsione delle ostilità che seguiranno l’attacco cinese che avrà luogo a breve. Louise ha una nuova visione: è a una celebrazione delle Nazioni Unite per commemorare la visita degli alieni 18 mesi più tardi. Si vede ringraziata dal generale Shang per averlo convinto a cambiare idea e sospendere l’attacco dell’esercito cinese. Shang le spiega che lei aveva chiamato il suo numero di cellulare privato, mostrandoglielo e rivelandole il contenuto del messaggio. Tornata al presente, Louise ruba un telefono satellitare dalla base e chiama il generale. Grazie alla visione, Louise è in grado di riferire a Shang il messaggio, ovvero le parole in Mandarino che la moglie gli aveva detto in punto di morte, convincendolo a cessare le ostilità e riprendere la collaborazione. Le altre nazioni seguono l’esempio. I gusci scompaiono infine nel nulla.

Al momento di lasciare la base, Ian confessa il suo crescente amore per Louise. Discutono delle scelte della vita, e se, conoscendo il futuro, avrebbero deciso di cambiarle. Louise prevede che Ian sarà il padre di sua figlia Hannah (il cui nome è palindromo), e che la lascerà quando scoprirà che lei sapeva che loro figlia sarebbe morta prima di diventare adulta. Nonostante sappia che Ian la lascerà nel momento in cui gli svelerà il futuro della figlia, Louise accetterà comunque di avere una figlia da lui.

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