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Attore

Silvio Bagolini

Eclettico attore caratterista italiano del cinema, del teatro e della televisione, conseguì la licenza liceale e si iscrisse alla facoltà di architettura pur senza conseguire la laurea. Appassionato di recitazione, ebbe l’occasione di interpretare il ruolo di protagonista nel film sperimentale Verde nei prati con il quale partecipò, nel 1934, a un concorso indetto dal Cineguf di Bologna.

Abbandonata definitivamente l’università, si trasferì a Roma per frequentare il neonato Centro sperimentale di cinematografia. Il suo esordio sul set avvenne quando Bagolini aveva 22 anni, nel 1936, con il film La danza delle lancette di Mario Baffico. Da allora, fino agli anni settanta, interpretò una notevole quantità di pellicole divenendo uno dei caratteristi più noti e apprezzati del cinema italiano.

Dotato di una fisiognomica unica e originale, risultò l’attore ideale nei ruoli di uomini timidi, spesso scapoli e in difficoltà con l’altro sesso ma quasi mai negativi. Bagolini era in possesso di una voce molto particolare che evidenziava le sue origini emiliane; recitò accanto ai comici più importanti della storia del nostro cinema, da Totò ad Alberto Sordi, da Ugo Tognazzi a Walter Chiari, da Erminio Macario a Carlo Dapporto sino a Franco Franchi e Ciccio Ingrassia.

Ma fu compagno di lavoro anche di Massimo Girotti, Amedeo Nazzari, Gino Cervi, Roberto Villa, Vittorio De Sica, Marcello Mastroianni; proprio al fianco di quest’ultimo, di cui fu compagno in svariati film, eseguì una delle sue interpretazioni più significative in Un ettaro di cielo del 1959.

Bagolini apparve anche in televisione in svariati sceneggiati – curiosamente assieme a Paolo Ferrari e Sergio Tofano prenderà parte a Il giornalino di Gian Burrasca del 1964 dopo che, nel 1943, tutti e 3 erano apparsi nel film Gian Burrasca dello stesso Tofano – ma anche in teatro soprattutto in commedie di rivista.

Sposatosi nel 1941 con Adele Conca, non trascurò mai la sua adolescenziale passione per l’arte dedicandosi anche alla pittura e scultura e partecipando a diverse mostre.

Ritiratosi dalla attività di recitazione diviene, un paio d’anni prima della morte, direttore di uno stabilimento di filatura.

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