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Drammatico

Gli ultimi saranno ultimi

In un paese della Tuscia, Anguillara, la gentile Luciana lavora in una fabbrica tessile, è sposata con Stefano, provetto meccanico disoccupato perché non vuole lavorare come dipendente presso altri e dunque si limita a fare piccoli scambi commerciali strampalati per arrotondare.

Luciana è una donna serena, vive una vita semplice ma piena, ha una storia familiare particolare ma è benvoluta da tutti in paese e presso la fabbrica in cui lavora. Desidera tanto un figlio da Stefano. La vita paesana è segnata dalla solita routine, ma anche dalle battute e dalle frecciatine con gli amici.

Benché la coppia viva in un paese di campagna, si verifica una strana interferenza radio in quanto sono state impiantate delle antenne radio proprio alle porte del borgo e le numerose radiazioni elettromagnetiche hanno fatto sì che ogni oggetto metallico domestico riproduca le trasmissioni di una radio cattolica.[2]

Nel paese arriva dal Veneto il timido Antonio Zanzotto, trasferito nel corpo di polizia lì in seguito a un incidente con un suo giovane collega. Ciò gli attira la diffidenza dei colleghi ma lui trova rifugio solo nella madre che viene per un periodo a visitarlo.

Quando Luciana rimane incinta di Stefano, tutto si complica perché non le viene rinnovato il contratto dopo che una sua collega aveva informato il direttore della sua gravidanza e Stefano non lavora da mesi.

Intanto Antonio medita di scappare dal paese, perché viene ulteriormente vessato dai colleghi, per essersi invaghito di Manuela. Manuela è una donna transgender che lavora come parrucchiera e come cubista nei fine settimana, Antonio ne è attratto anche perché Manuela è stata l’unica persona gentile con lui. Antonio però ingenuamente ignora che Manuela sia trans e quando lo scopre reagisce male e tronca ogni rapporto.

Luciana ormai disoccupata cerca in vari modi di guadagnare qualche soldo, per esempio facendo la cameriera per un catering gestito dalla sua più cara amica Rossana. Ma i pasticci di Stefano che si mette sempre più nei guai con i suoi “affari” la fanno sprofondare sempre più verso l’impotenza e la disperazione.

Durante la festa in stile medievale del paese e nell’imminenza del parto, Luciana scopre che Stefano, dopo una lite con lei, è andato a trovare a casa una giovane donna. Si sente tradita. Apprende subito dopo dal suo ex-capo che non ci sono speranze che possa essere riassunta dalla ditta dove lavorava, che anzi è in crisi e programma altri licenziamenti. Presa dalla rabbia raggiunge a piedi gli uffici della fabbrica, decisa a riottenere il suo lavoro con la forza. Prima fa un ultimo tentativo di convincere l’ex datore di lavoro col ragionamento poi, respinta e presa da una più acuta disperazione, sottrae la pistola a uno dei due vigilantes della fabbrica. Prima spara in aria poi tiene sotto la minaccia della pistola due impiegati e il direttore che l’aveva licenziata. A quel punto le si rompono le acque. Il poliziotto Antonio che, passando di lì per caso, ha riconosciuto il colpo di pistola, irrompe e spara a Luciana, ferendola. Subito dopo, di fronte ai colleghi accorsi, consegna l’arma e il cinturone al suo superiore e si allontana. È stata chiamata un’ambulanza che assiste Luciana nel parto. Accanto a lei c’è Stefano che era andato a cercarla: nasce Mario. Stefano per il bene della famiglia si decide a trovarsi un posto come meccanico cosicché per la famiglia le cose infine si sistemano.

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