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Arrivederci ragazzi

Arrivederci ragazzi

Arrivederci ragazzi (Au revoir les enfants) è un film del 1987 diretto da Louis Malle.

La pellicola è stata premiata con il Leone d’oro alla 44ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

Il film è ambientato in Francia nel Collegio dei Carmelitani Scalzi di Fontainebleau nel gennaio del 1944. Un ragazzo di nome Julien Quentin viene mandato, con il fratello maggiore François, in un collegio di religiosi, durante la Seconda guerra mondiale. Arrivato in quel collegio trova buona parte dei suoi compagni insopportabili ed egoisti e avverte fortemente la nostalgia della madre.

La sua vita cambia radicalmente quando un coetaneo, Jean Bonnet, viene inserito nella classe. Julien inizialmente percepisce il ragazzo come un rivale, visto che ottiene buoni risultati a scuola e sa suonare bene il pianoforte. Ma con il tempo nota che è un ragazzo riservato e misterioso: non riceve mai posta, parla poco, non si mescola mai con i compagni. Frugando nel suo armadietto Julien scopre il suo segreto: Jean Bonnet è in realtà Jean Kippelstein, un ragazzo ebreo che ha trovato rifugio sotto falso nome nel collegio, per sfuggire alle persecuzioni razziali. L’ostilità di Julien si trasforma così in curiosità, poi in amicizia.

Mentre scorrono i giorni del 1944, la vita nel collegio procede in tutta tranquillità, finché Joseph, un ragazzo povero e zoppo che lavora come inserviente dai preti, viene licenziato. Infatti è stato scoperto a compiere furti di oggetti presenti nel collegio (in particolare cibo) per poi barattarli con oggetti personali degli scolari. Il ragazzo, senza un posto dove vivere e consumato dalla rabbia, si fa spia presso l’esercito tedesco, rivelando la presenza di ebrei nel collegio.

Malgrado i mille sotterfugi inventati dai preti, e i disperati tentativi di salvarli, Jean e altri due ebrei, insieme al direttore del collegio, vengono portati via per intraprendere un viaggio che si concluderà solo con la morte. Julien lo guarda allontanarsi e nonostante il sacerdote li saluti dicendo «Arrivederci ragazzi, a presto!», capisce che non lo rivedrà mai più.

Alla conclusione del film, il narratore – lo stesso protagonista adulto – informa che sia i suoi compagni ebrei che il sacerdote moriranno successivamente in un campo di sterminio nazista: i ragazzi ad Auschwitz, mentre il prete a Gusen I (Mauthausen).

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