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Woody Allen

Woody AllenWoody Allen, nome d’arte di Allan Stewart Königsberg (New York, 1º dicembre 1935), è un regista, sceneggiatore, attore, clarinettista, compositore, scrittore e commediografo statunitense, tra i principali e più celebri umoristi dell’epoca moderna, grazie all’intensa produzione cinematografica (una media di quasi un film all’anno) e ai testi comici e alle gag che ha iniziato a comporre già in età adolescenziale.

Lo stile raffinato e spesso cerebrale l’ha reso uno degli autori più rispettati, punto di riferimento della commedia americana moderna: è considerato “il più europeo” tra i registi d’oltreoceano, sia per le tematiche affrontate sia per il successo dei suoi film, da sempre maggiore nel Vecchio continente che in patria.

I temi affrontati da Allen – dalla crisi esistenziale degli ambienti intellettuali alla rappresentazione spesso autoironica della comunità ebraica newyorkese – dalla critica alla borghesia alla critica del capitalismo – rispecchiano la sua passione per la letteratura, la filosofia, la psicoanalisi, il cinema europeo, e soprattutto per la sua città natale, New York, dove vive e dalla quale trae continua ispirazione.

Nel 1995 ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera al festival del cinema di Venezia.

« È assolutamente evidente che l’arte del cinema si ispira alla vita, mentre la vita si ispira alla TV.»

Nel 1965 firma la sua prima sceneggiatura cinematografica: Ciao Pussycat, diretto da Clive Donner, nel quale appare in un ruolo minore accanto a Peter Sellers, Peter O’Toole, Romy Schneider, Capucine ed Ursula Andress.

Nel 1966 realizza il suo primo lungometraggio, Che fai, rubi?, per il quale firma la sceneggiatura e la regia, e nella quale appare in veste di attore. Il film utilizza diverse clip del film giapponese Kokusai himitsu keisatsu: Kagi no kagi (1965, noto anche con il titolo inglese internazionale di International Secret Police: Key of Keys) di Senkichi Taniguchi, una sorta di parodia di una pellicola di James Bond, i cui dialoghi vengono doppiati in inglese completamente reinventati in chiave comica e surreale da Allen: la storia del film di Taniguchi si trasforma in una lotta per il possesso di una ricetta di un’insalata di uova.

Del 1967 è la sua partecipazione al film collettivo James Bond 007 – Casino Royale, una parodia “non ufficiale” della saga dedicata a James Bond.

« Il mio primo film era così brutto che in sette stati americani aveva sostituito la pena di morte. »

Nel 1969 è il suo primo film “convenzionale” come regista, il finto documentario Prendi i soldi e scappa, sceneggiato in collaborazione con l’amico Mickey Rose. Due anni dopo, nel 1971, Allen realizza uno dei suoi primi film con un tema politico in evidenza, Il dittatore dello stato libero di Bananas, nel quale recita a fianco della ex-moglie Louise Lasser, e Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso* (*ma non avete mai osato chiedere) (in quest’ultimo è presente un episodio ambientato in Italia, omaggio a Federico Fellini e Michelangelo Antonioni, recitato in italiano nella versione originale).

Nel 1972 partecipa alla versione cinematografica della sua commedia Provaci ancora, Sam, diretto da Herbert Ross.

Pur non abbandonando del tutto l’attività teatrale, Allen si dedica soprattutto al cinema, e la sua carriera, segnata dal legame sentimentale e professionale con Diane Keaton, è inarrestabile; in pochi anni gira Il dormiglione (1973) e Amore e guerra (1975), e riceve un Orso d’Argento al Festival di Berlino in riconoscimento dell’attività svolta come cineasta per soli quattro film.

Tutti i primi film di Allen sono commedie pure che puntano molto su una comicità fisica slapstick, protagonista di tutte queste sue prime pellicole è lo stesso Allen, che punta molto sulla sua figura perfetta per il suo stile di comicità.

« Ogni volta, quando un mio film ha successo, mi chiedo: come ho fatto a fregarli ancora?»

Nel 1976 recita in Il prestanome di Martin Ritt, una pungente satira sulle “liste nere” della Hollywood maccartista degli anni cinquanta.

I maggiori successi di Allen, critici e commerciali, arrivano nel decennio che inizia nel 1977 con l’uscita nelle sale di Io e Annie, che gli vale 4 Oscar 1978 (“miglior film, “miglior regia”, “miglior sceneggiatura originale” e “miglior attrice protagonista” alla Keaton) e 1 Golden Globe (“miglior attrice protagonista musical/commedia”, sempre alla Keaton). Il film influenzò la moda del tempo con il particolare stile degli abiti scelti dalla Keaton per il suo personaggio; il film è di per sé un omaggio alla sua compagna.

Alla pellicola seguono in breve tempo altri due successi, il sofisticato Interiors (1978), suo primo film drammatico e prima pellicola nella quale non appare in veste di attore, ispirato ad uno degli idoli di Allen, Ingmar Bergman, e Manhattan (1979), con le musiche di George Gershwin.

Negli anni ottanta Allen comincia ad inserire nei suoi film diversi riferimenti filosofici. Al Festival di New York del 1980 presenta Stardust Memories, dalla forte componente autobiografica, ispirato al cinema europeo ed in particolare a Federico Fellini ed Ingmar Bergman, accolto freddamente dai critici.

L’anno successivo scrive e dirige Zelig, tragicomica parodia idiosincratica di un documentario degli anni venti e trenta, da molti considerato uno dei suoi capolavori.

Negli anni successivi escono in successione Broadway Danny Rose, caratterizzato dall’impiego di attori non professionisti, La rosa purpurea del Cairo (1985), un altro film meta-cinematografico molto apprezzato dalla critica e uno dei film preferiti dello stesso Allen, e Hannah e le sue sorelle (1986), vincitore di tre Oscar 1987 (“miglior sceneggiatura originale”, “miglior attore non protagonista” a Michael Caine e “miglior attrice non protagonista” a Dianne Wiest).

Nel 1987 dirige ben due film, Radio Days e Settembre, altra pellicola di ispirazione felliniana e bergmaniana. Nello stesso anno, dall’unione con la Farrow era nato Satchel, il suo primo figlio, e partecipa a King Lear di Jean-Luc Godard.

Nel 1988 dirige Un’altra donna e partecipa al film collettivo New York Stories, insieme a Martin Scorsese e Francis Ford Coppola, dirigendo l’episodio Edipo relitto.

Nel 1989 Crimini e misfatti, uno dei suoi film più amati, ottiene un buon successo di pubblico e critica. L’anno successivo esce Alice, del quale è protagonista incontrastata Mia Farrow. Allen, nel frattempo, recita a fianco a Bette Midler in Storie di amori e infedeltà, diretto da Paul Mazursky.

Al Festival di Berlino del 1992 viene presentato, con scarso successo, Ombre e nebbia, un omaggio in bianco e nero al cinema espressionista tedesco del secondo decennio del XX secolo, un omaggio a Franz Kafka.

Nel 1993, dopo lo scandalo di Soon-Yi, torna al cinema con Mariti e mogli, l’ultimo film della coppia Allen-Farrow, con un cast di quarantadue attori, di cui sette protagonisti, cui segue Misterioso omicidio a Manhattan (1993), che combina thriller e commedia nera, e Pallottole su Broadway (1994).

Nello stesso anno dirige la trasposizione televisiva di una sua vecchia commedia per la ABC, Don’t Drink the Water, già precedentemente portata sul grande schermo da Howard Morris, con il titolo Come ti dirotto il jet, nel 1969.

Nel 1995 esce La dea dell’amore, che frutta un premio Oscar alla protagonista Mira Sorvino; nel 1996 Allen dirige il suo primo musical, Tutti dicono I Love You, ambientato a Venezia, New York e Parigi. Gli attori furono informati dal regista che avrebbero dovuto cantare loro stessi solamente il primo giorno delle riprese. Subito dopo la realizzazione della pellicola Allen ha dichiarato di voler dirigere un altro musical, ma da allora non si è mai saputo più nulla di tale progetto.

Nel 1997 è la volta di Harry a pezzi, che ottiene una nomination all’Oscar per la migliore sceneggiatura originale. Il 22 dicembre 1997 sposa a Venezia la compagna Soon-Yi, alimentando nuove polemiche, e si dedica a un progetto sul mondo del cinema e della moda, Celebrity (1998), completamente girato a New York, in bianco e nero, che si avvale della fotografia di Sven Nykvist, col quale aveva già collaborato negli anni ottanta, e che vanta un ricco cast con Leonardo DiCaprio, Melanie Griffith, Kenneth Branagh Charlize Theron e Winona Ryder.

Nel 1998 esordisce come doppiatore nel film d’animazione della DreamWorks Z la formica, nel quale dà la voce a Z, il protagonista del film, formica nevrotica modellata sulla sua personalità e sul suo aspetto; esce anche Wild Man Blues, un documentario di Barbara Kopple che ha seguito il tour europeo di Allen e della sua jazz band. Nel 1999 esce Accordi e disaccordi, presentato fuori concorso alla Mostra di Venezia, falso documentario dedicato al mondo del jazz degli anni trenta.

Nel 2000 cambia studio di produzione e passa alla DreamWorks SKG: il primo film girato per la nuova compagnia è Criminali da strapazzo. La pellicola è un discreto successo commerciale in patria, ma le quattro successive si rivelano dei flop al botteghino e vengono accolte male dalla critica: nel 2001 dirige La maledizione dello scorpione di giada, un omaggio ai film dell’epoca d’oro di Hollywood, e continua la sua prolifica produzione con Hollywood Ending (2002), altro film autobiografico (nel quale, non a caso, interpreta un vecchio regista hollywoodiano in declino), Anything Else (2003) e Melinda e Melinda (2004). I suoi film ottengono quasi sempre un maggior successo in Europa (in particolare in Francia e in Italia, dove il regista ha molti fan), e lo stesso Allen dichiarò le sue difficoltà nel mercato statunitense, ammettendo di “sopravvivere” grazie al mercato europeo.

Nel frattempo nel 2000 recita in Ho solo fatto a pezzi mia moglie di Alfonso Arau.

Il ritorno alla ribalta, quando tutti ormai lo consideravano un regista sul viale del tramonto, avviene al Festival di Cannes 2005, dove presenta una pellicola assolutamente atipica per la sua filmografia, Match Point, con Jonathan Rhys-Meyers e Scarlett Johansson. Allen, questa volta solo sceneggiatore e regista, abbandona i toni della commedia per girare un dramma/thriller di denuncia sociale (in parte ispirato dal celebre romanzo Delitto e castigo di Fëdor Michajlovič Dostoevskij). La pellicola è insolitamente ambientata per la prima volta a Londra (lontano dalla sua New York), e adotta anche una colonna sonora decisamente nuova per Allen: non più jazz, ma opera lirica.

Il film incassa negli USA più di 23 milioni di dollari (rivelandosi il suo film più proficuo degli ultimi 20 anni) e Allen riceve ancora una volta una candidatura agli Oscar per la sceneggiatura. Il regista lo considera tra i suoi film meglio riusciti (nel senso di più fedeli alla sua visione originale), come ha dichiarato in un’intervista concessa a Premiere Magazine.

Il 28 luglio 2006 esce negli USA il suo nuovo film, Scoop, scritto appositamente per poter nuovamente lavorare con Scarlett Johansson, divenuta sua nuova musa, accanto a Hugh Jackman, Ian McShane e Kevin McNally, e nuovamente ambientato a Londra. Nel film, un ritorno alla commedia, Allen torna a recitare dopo 3 anni di assenza dagli schermi (l’ultima apparizione era stata in Anything Else nel 2003).

Il terzo ed ultimo film ambientato nella capitale britannica (e l’unico dei tre senza Scarlett Johansson nel cast) è Sogni e delitti, presentato fuori concorso alla 64ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, la cui uscita nella sale cinematografiche italiane è stata il 1º febbraio 2008. La pellicola segna un ritorno ai toni cupi e drammatici di Match Point, dopo il breve ritorno alla commedia leggera di Scoop; il cast vede come protagonisti Colin Farrell, Ewan McGregor (che interpretano due fratelli), Tom Wilkinson, Hayley Atwell e Sally Hawkins.

Nel frattempo Allen torna alla narrativa dopo 25 anni di assenza pubblicando la raccolta di racconti umoristici Pura anarchia.

Il film successivo di Allen (2008) è Vicky Cristina Barcelona, il suo quarto lungometraggio girato al di fuori degli Stati Uniti, questa volta in Spagna, principalmente a Barcellona. Del cast fanno parte Scarlett Johansson, Penélope Cruz, che per il ruolo ha vinto il premio Oscar come migliore attrice non protagonista nel 2009, il primo assegnato ad un’attrice spagnola, Javier Bardem e Rebecca Hall. Nel film appare, in un breve cameo, Joan Pera, storico doppiatore spagnolo di Allen. Il film tratta di un intrigo amoroso a Barcellona tra un pittore, la sua ex e due turiste americane. Il film si rivela, inaspettatamente, un vero successo, ed è uno dei film più proficui del regista.

Dopo il lungo soggiorno “cinematografico” in Europa, Allen ha deciso di tornare nella sua New York per il progetto successivo, Basta che funzioni, una commedia drammatica dai forti toni autobiografici, con Larry David, Evan Rachel Wood e Patricia Clarkson. Il film era stato scritto da Allen verso la fine degli anni settanta ed il protagonista, interpretato da Larry David, era stato scritto per Zero Mostel, che tuttavia morì nel 1977, l’anno di uscita di Io e Annie, prima che il progetto potesse realizzarsi, e portando Allen a “congelare” di fatto il film per oltre trent’anni.

Nel 2010 dirige Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni, interpretato da un nutrito cast che comprende Antonio Banderas, Josh Brolin, Anthony Hopkins, Anupam Kher, Freida Pinto e Naomi Watts.

L’11 maggio 2011 esce Midnight in Paris con un cast comprendente Owen Wilson, Rachel McAdams, Marion Cotillard, Kurt Fuller, Michael Sheen, Adrien Brody, Tom Hiddleston e un cameo di Carla Bruni. Il film gli fa ottenere un Golden Globe per la miglior sceneggiatura originale, ed il suo quarto Oscar, il terzo per la sceneggiatura originale.

Nel 2011 gira nei mesi di luglio e agosto a Roma il suo nuovo film con il celebre attore e regista italiano Roberto Benigni e nuovamente con l’attrice spagnola Penelope Cruz, che doveva inizialmente chiamarsi Bop Decameron o Nero Fiddle. Ad ottobre del 2011 il regista comunica di aver cambiato il nome del film, uscito poi nel 2012, in To Rome with Love.

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