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Drammatico

Infernet

Cinque storie si intersecano tra di loro come accade col meccanismo della rete, di cui vengono evidenziate le possibili derive, ma, nel finale, anche un utilizzo costruttivo del mezzo. Le vicende ruotano intorno a una banda di adolescenti della classe borghese di Verona, dedita al consumo di droghe leggere e alcol, che si macchiano di gravi reati.

Don Luciano, un prete anticonvenzionale, moderno ed impegnato costantemente in campagne mediatiche a sostegno dei bambini immigrati, viene accusato ingiustamente di pedofilia, tramite una serie di calunnie diffuse on line da uno della banda, che rischiano di compromettere il suo operato.

Claudio è un attore famoso che stava sostenendo pubblicamente le iniziative del sacerdote, ma si tira indietro dopo queste accuse: rivelerà la sua vera natura di tossicodipendente dedito alla cocaina, e sotto l’effetto della droga userà violenza a Giada, una sua ammiratrice che era riuscita a conoscerlo e incontrarlo in albergo: costei, fidanzata con uno dei ragazzi della banda, non si voleva concedere a lui, perché sognava una prima volta più romantica, idealizzando così l’identità pubblica dell’attore stesso di cui era invaghita. Allo stupro subìto per opera di Claudio si aggiunge anche una violenza di gruppo organizzata proprio dal suo ragazzo che la consegna letteralmente a tre dei suoi amici.

Giorgio, un ricco imprenditore padre di un altro dei ragazzi, sperpera i suoi averi a causa del suo vizio per il gioco d’azzardo on line, fino a morirne di crepacuore, giusto qualche istante prima di vincere la somma necessaria per azzerare ogni suo debito.

Nancy, attratta dai soldi facili, decide di prostituirsi, tramite un sito internet, con altre due amiche minorenni filmando i clienti stessi per poi ricattarli con richieste di denaro. L’organizzazione sarà poi smascherata anche attraverso i sospetti di suo padre tassista.

Infine Sandro, uno della banda, a cui si unisce per paura di essere bullizzato, forse per una sua latente omosessualità, è l’esperto informatico del gruppo, che lo sfrutta per hackerare i conti correnti dei loro genitori e soprattutto per filmare le loro bravate: individuata una coppia gay che si era appartata, gli altri ragazzi pestano i due, e li portano in ospedale, dove uno dei due non sopravvive. Dopo la violenza compiuta su Giada, Sandro, invece di postare il video sui social, lo consegna in Questura e denuncia i ragazzi, mostrando il suo animo buono che si è rivelato anche nell’aiutare un suo giovanissimo cugino malato, a trovare on line un donatore compatibile di midollo osseo. Sandro si discolperà cancellando le scritte infamanti sui muri della parrocchia di don Luciano, che sarà dunque scagionato. Nel frattempo anche Claudio viene arrestato, dopo la denuncia fatta dalla sua fidanzata Arianna quando, usando di nascosto il suo smartphone, scopre immagini e video di altre giovani vittime del suo fidanzato, e aiuta infine Giada ad iniziare un cammino di recupero psicologico.

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