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Commedia

Noi e la Giulia

Diego, Fausto e Claudio sono tre uomini insoddisfatti delle proprie attività: il primo è un venditore di auto torinese che, spinto anche dalla morte del padre, decide di cambiare vita; il secondo è un televenditore romano di destra e pieno di debiti; il terzo, romano anch’egli, ha appena fatto fallire il secolare negozio di alimentari di famiglia ed è ormai prossimo al divorzio.

Spinti dai propri fallimenti i tre, dopo essersi casualmente incontrati per acquistare un casale in campagna, decidono di rimettere a nuovo l’immobile e aprire tutti assieme un agriturismo; a loro si unisce poi Sergio, uno dei creditori di Fausto e comunista militante.

In seguito si aggiungeranno Elisa, una giovane donna incinta chiamata da Claudio per avere una mano con le pulizie e la cucina, e Abu, un bracciante ghanese.

Diego, Fausto, Claudio e Sergio stanno ultimando la ristrutturazione del casale quando ricevono la visita di Vito, camorrista venuto a chiedere il pizzo alla guida di una Alfa Romeo Giulia 1300; Sergio non esita a stenderlo con un pugno e i quattro, non trovando altra soluzione, decidono di sequestrarlo e rinchiuderlo nello scantinato del casale, mentre l’auto viene fatta sparire, sotterrata. Ben presto i quattro si rendono conto di aver lasciato le chiavi nel quadro e che lo stereo dell’auto, difettoso, parte di sua volontà.

Qualche giorno dopo arrivano altri due ragazzi a chiedere il pizzo, ma anch’essi subiscono la stessa sorte di Vito. Questi, intanto, si offre di dare loro una mano. Col tempo arrivano anche i clienti, attirati anche dalla leggenda inventata da Diego per giustificare la musica proveniente dall’auto sotterrata.

La situazione precipita quando il superiore di Vito viene a chiedere il pizzo scortato da un tirapiedi, il quale qualche giorno dopo torna a riscuotere: anche lui viene sequestrato. Successivamente, con uno stratagemma, i quattro camorristi riescono a liberarsi e rinchiudono in cantina i quattro soci con Elisa. Ma Vito consente loro una rocambolesca fuga a bordo della propria Alfa Giulia, dissotterrata grazie anche ad Abu e ai suoi amici.

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